“Ci ritroviamo per l’ennesima volta davanti ad una vicenda emblematica di come la crisi ambientale a Barletta passi in secondo piano davanti alla volontà di procedere ad una nuova grande cementificazione”.
Ad intervenire per denunciare una situazione a suo modo di vedere rappresentativa della realtà cittadina è Alessandro Zagaria protavoce del Collettivo Exit. La vicenda cui Zagaria ed il Collettivo Exit fanno riferimento è quella relativa all’autorizzazione a costruire sul terreno adiacente la Timac in un primo momento concessa dal comune salvo poi essere sospesa dal dirigente Donato Lamacchia. Ora, sottolinea Zagaria, la sospensione è in scadenza e lo è anche perchè ad essa era legata l’installazione di un piezometro per le attività di campionamento programmate dalla Timac nell’ambito del Piano di messa in sicurezza della falda. Di tale piezometro, denuncia Zagaria, si sono perse le tracce.
All’idea di una nuova ondata di cemento, che a parere del Collettivo, è alla base di alcune decisioni dell’amministrazione, Zagaria oppone la volontà di ridiscutere l’idea di città basandola su uno sviluppo sostenibile.