Vizio di legittimità per eccesso di potere: è questa la motivazione con la quale il Consiglio di Stato ha accolto parzialmente il ricorso del pm del Tribunale di Trani, Renato Nitti contro la nomina del magistrato Antonino Di Maio a procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani. Gli atti di quella nomina adesso tornano al Csm che dovrà decidere se confermarla, ma motivandola in maniera diversa rispetto al primo atto, confermarla con le stesse motivazioni (ma si rischierebbe un nuovo ricorso al Consiglio di Stato) o nominare a procuratore di Trani, Renato Nitti. Il cui ricorso contro la nomina di Di Maio era stato respinto in primo grado, il 30 gennaio scorso, dal Tar del Lazio. Il Consiglio di Stato, invece, ha respinto il ricorso di Nitti nella parte in cui lamentava l’inammissibilità della proposta di Di Maio di organizzazione dell’ufficio della Procura, ma ha accolto quella relativa al possesso di titoli utili per il concorso.
Solo tre mesi prima della nomina alla Procura di Trani il Csm aveva ritenuto Di Maio non idoneo a guidare la Procura di Chieti perché non ha mai svolto funzioni neppure di fatto direttive. E in occasione di un altro concorso per ricoprire un incarico semi direttivo nella Procura di Nicosia, era arrivata una valutazione simile. Motivo che ha spinto i giudici del Consiglio di Stato a sentenziare che nel provvedimento finale del Csm (quello di nomina di Di Maio) ci sia un vizio di illegittimità di giudizio.