Nel menù del bistrot ci sono l’apertivo cose nostre, le orecchiette colluse e i pizzini di pesce. Mentre le stanze del bed&breakfast richiamano gli articoli 3, 24 e 27 della Costituzione. È la nuova vita di villa “Artemisia”, la residenza del boss messinese Antonello Lazzarotto alle porte del Municipio di Santo Spirito, a Bari, inaugurata ieri alla presenza del Ministro Luciana Lamorgese e di diverse autorità.
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Un bene confiscato alla mafia nel lontano 2001 e che ha ospitato, fino al 2011, donne in grave stato di emarginazione, nonché tossicodipendenti, ora grazie alla Cooperativa Caps – e al sostegno del Comune di Bari, della Regione Puglia, di Fondazione con il Sud e Ikea, sperimenta un nuovo modello innovativo di vita. Alcuni dipendenti dell’attività – ragazzi dai 18 ai 21 anni, – saranno mandati lì dall’assessorato al Welfare e avranno la possibilità di una nuova vita.