E’ polemica tra sindacati da una parte e azienda e Confindustria Bari-Bat dall’altra sulla presunta chiusura dello storico stabilimento Saicaf di Bari. Flai Cgil e Uila Uil ribadiscono in una nota che l’azienda, nell’incontro sindacale del 6 agosto, ha dichiarato “la cessazione della produzione del caffè nello stabilimento barese con relativa cessione del terreno ove ora insiste l’opificio di proprietà Saicaf ed il conseguente spostamento dei soli uffici in via Oberdan che avrebbe riguardato il personale impiegatizio. Nessuna garanzia era stata data per gli addetti del reparto produzione e magazzino che dà occupazione a circa 15 persone”.
Flai e Uila replicano così a Confindustria Bari-Bat che ieri ha accusato i sindacati di aver diffuso notizie allarmistiche sulla chiusura dello stabilimento. Secondo Confindustria, invece, non si tratta di “un caso di chiusura ma di rinnovamento aziendale” con “l’acquisizione di una sede più adatta alla produzione”. I sindacati, nonostante le smentite di azienda e Confindustria, si dicono “allarmati dalla situazione venutasi a creare: non siamo ancora riusciti a comprende né dall’azienda né dai comunicati diffusi a mezzo stampa, se i 15 lavoratori avranno un futuro in Saicaf ed in cosa si estrinsechi la riorganizzazione aziendale e quali siano i tempi di un possibile varo di un nuovo o rilevato insediamento produttivo”. Respingiamo fermamente le accuse di aver innescato effetti dannosi attraverso toni allarmistici – concludono Flai e Uila – essendoci limitati a motivare le cause che portavano le organizzazioni sindacali ad indire uno sciopero ad oltranza, indizione che è avvenuta su mandato conferito dagli stessi lavoratori in una assemblea sindacale avvenuta pochi giorni prima dello svolgimento della manifestazione stessa”.