Mancata programmazione delle attività dell’Arif, incertezze sul futuro del personale precario, tavoli istituzionali saltati, impegni prima assunti dalla Regione, con i sindacati e poi rimasti disattesi. Nonostante così lo stanziamento, con la legge di bilancio, di 40milioni di euro a favore dell’agenzia per le attività irrigue e forestali, l’Arif e i suoi dipendenti, al momento, si ritrovano a vivere “in una fase di completo stallo”. La denuncia arriva da Cgil, Nidil e Flai Puglia.
Esattamente un mese fa i lavoratori dell’Arif, assieme ai sindacati, erano scesi in piazza per denunciare tutto il loro malcontento e per pretendere di veder rispettati gli impegni nei termini della stabilizzazione dei rapporti di lavoro. In quella stessa giornata, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva rassicurato gli oltre 300 manifestanti.
Ma ad oggi le preoccupazioni restano tutte. E ad intervenire, con una nota, sono stati i sindacati.
“Le numerose richieste di convocazione indirizzate all’assessore Leonardo Di Gioia e all’allora direttore generale Domenico Ragno, non hanno avuto alcun seguito”, ha denunciato Maria Giorgia Vulcano, coordinatrice del Nidil Cgil Puglia.
E a parlare di impegni disattesi, da parte della Regione, è stato anche il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo che ha parlato di tentativi di delegittimare i sindacati e che per questo ha chiesto l’intervento risolutore, una volta per tutte, del Governatore Emiliano.
E a scendere in campo è stato anche il segretario generale della Flai Puglia, Antonio Gagliardi che invece ha fissato le due priorità: “Una pianificazione chiara delle attività, compreso l’obiettivo delle più volte annunciate stabilizzazioni del personale precario- ha rivelato Gagliardi- e poi un piano dei fabbisogni che tenga conto della necessità di garantire all’Agenzia di dar seguito alle proprie responsabilità (sia in termini di servizi per l’agricoltura e a tutela del patrimonio boschivo ed ambientale del territorio, che in termini di qualità dell’occupazione che si viene a produrre)”.