Pace fatta o quasi: tra il presidente della Regione, Michele Emiliano e il dimissionario assessore all’agricoltura, Leonardo Di Gioia, il chiarimento c’è stato martedì mattina prima dei lavori del consiglio regionale.
Il pretesto dell’incontro è stato quello di fare una valutazione sulle questioni relative alle tante vertenze del mondo agricolo, ma la sostanza del faccia a faccia è tutto politico: Di Gioia sarebbe pronto a ritirare le dimissioni e rientrare nella squadra di governo regionale, sempre con delega all’agricoltura, ma anche con maggiori poteri su Arif e Consorzi di bonifica. Lunedì prossimo, 21 gennaio, il presidente Emiliano e il consigliere Di Gioia parteciperanno ad una conferenza tecnica con direttori e dirigenti dell’assessorato all’agricoltura per fare una ricognizione sul personale, sulle risorse, sulle procedure che potrebbero essere destinate all’assessorato.
Se la vertenza sul fronte squisitamente politico è chiusa, resta aperta invece quella più strettamente legata alle emergenze del mondo agricolo. Emergenze simboleggiate, dallo scorso 7 gennaio, dai gilet arancioni, movimento sceso in piazza a Bari, ricevuto a Roma dal ministro delle politiche agricole, Centinaio e tornato a manifestare domenica scorsa a Monopoli.
Città dove è stato sequestrato, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, un ulivo infetto dal batterio della xylella. Ma quell’ulivo deve essere eradicato per evitare che la xylella si spinga sino alle porte di Bari, spiega il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli. Spiegazione riportata anche nella lettera che lo stesso ha inviato al procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, per chiedere che la magistratura faccia in fretta con le indagini, perché la primavera è vicina e con questa stagione anche il rischio che la xylella torni a correre e distruggere gli ulivi pugliesi.