Vendevano in Italia e all’estero olio di semi di soia addizionato con clorofilla spacciandolo per olio extravergine di oliva. Per questo i carabinieri hanno arrestato 24 persone, 17 delle quali a Cerignola, nell’ambito dell’operazione ‘Oro giallo’. L’olio contraffatto – riferiscono gli investigatori – veniva rivenduto in gran parte d’Italia, anche a rinomati ristoranti, e in Germania, applicando prezzi molto più bassi e concorrenziali rispetto all’effettivo valore di mercato. Gli indagati avevano creato delle società fittizie con annessi frantoi inesistenti nei quali sostenevano di produrre olio d’oliva extravergine.

I carabinieri del Nas di Foggia, coordinati dalla Procura della Repubblica dauna, hanno però accertato che si trattava di olio di semi di soia addizionato con clorofilla. “Ringrazio a nome dei produttori olivicoli italiani onesti, sia le forze dell’ordine sia i magistrati che hanno smantellato questo sistema criminale che inquinava le tavole dei consumatori italiani ed europei e che danneggiava i mercati e l’economia agricola”, ha detto Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola. “Riteniamo che i tempi siano maturi – ha aggiunto – per una revisione complessiva dei parametri di classificazione dell’extravergine o per una denominazione di ‘Alta qualità’ sia attraverso l’abbassamento dei livelli di acidità, sia attraverso l’innalzamento di polifenoli ed altri componenti fondamentali che rendono l’olio extravergine d’oliva un alimento in grado di prevenire malattie cardiovascolari ed oncologiche”.