Scontro in Regione: “Mozione approvata ma si continuerà a pagare”

ANDRIA – Nonostante l’approvazione in Consiglio regionale della mozione per sospendere la riscossione del contestato Tributo 630, relativo a opere di bonifica mai realizzate dai Consorzi, i cittadini pugliesi continueranno a ricevere cartelle esattoriali. Lo ha confermato l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, affermando che la mozione “è carta straccia”, una posizione ribadita anche dal presidente Michele Emiliano.

Una dichiarazione che ha suscitato lo sconcerto tra i consiglieri regionali – inclusi alcuni della maggioranza che avevano votato la sospensione – e tra i numerosi agricoltori presenti in aula, tra cui Natale Zagaria, rappresentante del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi, e Savino Montaruli, presidente di UniPuglia.

Le critiche: “Un servizio inesistente, ma si continua a pagare”

“Dopo anni di proteste e sollecitazioni, oggi si è consumata l’ennesima farsa – ha commentato Zagaria –. Il Consiglio ha approvato una mozione che avrebbe dovuto sospendere le cartelle, ma da Regione e Giunta è arrivato subito l’annuncio che tutto resterà invariato. Un’inaccettabile presa in giro nei confronti di agricoltori e cittadini che da anni versano tributi senza ricevere alcun servizio in cambio”.

Una posizione condivisa da Savino Montaruli: “L’assessore e il presidente Emiliano hanno distorto la realtà. Nessuno ha chiesto l’annullamento del tributo, ma solo la sospensione dei pagamenti per evitare che l’Agenzia di riscossione blocchi i conti correnti e i mezzi di lavoro degli agricoltori”.

Una legge nazionale come scudo

Secondo quanto riferito dalla Regione, la sospensione del Tributo 630 non sarebbe attuabile a causa di una normativa nazionale che obbliga al pagamento da parte dei soggetti inclusi nel piano di classifica, rendendo impossibile qualsiasi intervento diretto da parte dell’ente regionale. Una motivazione che però non convince né i cittadini né le associazioni.

Losito (CLAA): “Ancora una volta umiliati”

“Ancora una volta – ha denunciato Nicola Losito, presidente del Comitato Liberi Agricoltori Andriesi – i pugliesi vengono umiliati da una politica che dovrebbe tutelarli. Riceveranno nuove cartelle per un servizio che non esiste. E, intanto, Regione e Governo continuano a rimpallarsi responsabilità, lasciando gli agricoltori soli”.

Il clima resta dunque tesissimo. Le associazioni annunciano nuove battaglie, anche giudiziarie, per fermare un tributo che la Corte di Giustizia Tributaria ha già definito illegittimo in diversi casi. Intanto, dalle campagne pugliesi si leva un grido di protesta che difficilmente si spegnerà presto.