I calici del brindisi, la felicità eterea, i bollenti spiriti di Alfredo, le parvenze angeliche di Violetta, i sogni ridenti del passato.
Se di Traviata bisogna gioire e soffrire, vivere e morire, si può anche rinascere e a Bitonto lo si fa un allestimento speciale grazie al “Festival delle Arti per l’Inclusione”. L’evento di ieri – e nella replica di questa sera – ha avuto un’orchestra particolare, quella di “MusicaInGioco”. Il progetto è ispirato a “El sistema”, metodo didattico musicale nato in Venezuela che consiste in un metodo apprendimento musicale pubblico con accesso libero e gratuito per ogni ceto sociale. L’esperienza di “MusicaInGioco”, unica in Italia e nata da un’idea del docente e fondatore dell’orchestra Andrea Gargiulo, è stata individuata come buona pratica europea nell’ambito musicale e per il sociale.
I buoni cittadini del maestro Gargiulo, di età compresa tra i dodici e i diciannove anni, anche con diverse abilità, problematiche sociali e disturbi dell’apprendimento, sono stati diretti dal maestro Renata Russo, coadiuvati da studenti del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari ed accompagnati dal Coro lirico “Città di Bitonto” diretto da Pino Maiorano e Anna Lacassia.