Le dichiarazioni rilasciate da 16 collaboratori di giustizia utili a smascherare quattro gruppi di spaccio operanti sul territorio e necessarie ad infliggere un duro colpo alla malavita barlettana. Grazie alle testimonianze dei pentiti, infatti, sono stati arrestati 21 pregiudicati (12 finiti in carcere e 9 ai domiciliari), tutti di Barletta, ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Sequestrati anche 40 kg di droga.
La misura nei confronti dei 21 arrestati è stata emessa dal Gip di Bari su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese, a seguito dell’attività condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Barletta.
Le indagini hanno preso il via, nell’agosto del 2009, proprio grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che preannunciò l’intento della malavita locale di volersi riorganizzare per il controllo delle piazze di spaccio.
La testimonianza è stata poi seguita, negli anni, da affermazioni di altri 15 pentiti. Contributi che hanno consentito di accertare la presenza e l’operatività, a Barletta, di quattro principali gruppi di spaccio: un primo capeggiato dai fratelli Albanese detti “i vaccari”; il secondo da Luigi Lombardi ribattezzato “Gino Melon”, da Ruggiero Lattanzio, rimasto vittima, a Barletta, di un omicidio il 15 gennaio scorso e Luigi Marchisella; il terzo gruppo di spaccio guidato da Cosimo Damiano Cannito; infine il quarto organizzato dai fratelli Sarcina. Le quattro cosche si erano suddivise il controllo delle piazze di spaccio della città commercializzando ogni tipo di sostanza stupefacente. Parte della droga proveniva anche da oltre i confini nazionali e precisamente dalla Spagna.
Ma a giocare un ruolo fondamentale, per la svolta delle indagini, sono stati proprio i collaboratori di giustizia.