Tentò di uccidere l’assassino del figlio 18enne: per questo, oggi, il boss del quartiere “San Paolo” di Bari, Andrea Montani, è tornato in carcere. I Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno tratto in arresto il 55enne, con l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso.
Il riferimento è all’agguato del 5 febbraio del 2018, quando Montani avrebbe cercato, nel quartiere “Cecilia” di Modugno, di uccidere il pregiudicato 42enne, Ignazio Gesuito. Un assassinio premeditato per vendicare la morte del figlio Salvatore, ammazzato proprio da Gesuito nel giugno del 2006.
Così come documentato dalle immagini del sistema di videosorveglianza della zona, il 5 febbraio del 2018, Gesuito quindi venne raggiunto da due sicari, con il volto scoperto, nel cortile condominiale di casa e fu colpito, proprio da Montani, con nove colpi di pistola esplosi.
L’uomo rimase a terra gravemente ferito ma riuscì a sopravvivere all’agguato, nonostante da quel momento abbia perso l’uso delle gambe.
Il luogo del tentato omicidio è stato lo stesso che divenne teatro di sangue, nel 2006 quando Gesuito all’interno del proprio negozio di animali, a causa di una discussione nata con il figlio del boss e sfociata poi in rapina, uccise il ragazzo 18enne facendo uso di una pistola illegalmente detenuta. Reo confesso, Gesuito fu condannato per tale omicidio a 15 anni di reclusione.
E a distanza di anni Montani avrebbe agito proprio per vendicare quell’uccisione. Ma il giudice ha voluto sottolineare come “il delitto, nelle intenzioni del boss, tornato libero nel 2016 dopo 18 anni in carcere, costituiva anche una sorte di riaffermazione del proprio predominio sul territorio quale segno dimostrativo, anche nei confronti della popolazione del quartiere e della capacità del sodalizio di non dimenticare gli affronti e di colpire, anche a freddo e a distanza di anni”.