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Giunto il pronunciamento del Tar Puglia.

Annullati alcuni articoli del regolamento regionale n. 4 del 21 gennaio 2019 sulla gestione delle RSA diurne e residenziali.

Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto parzialmente il ricorso presentato dall’Associazione  ‘Welfare a Levante’ e da sei società titolari di autorizzazioni all’esercizio, e gestori di RSA e centri diurni per soggetti non autosufficienti.

Alcuni degli articoli annullati riguardano il divieto all’assunzione del personale alle dirette dipendenze del titolare della struttura.

Ebbene  per i giudici amministrativi ciò sarebbe stato  eccessivamente lesivo della libertà d’impresa , traducendosi , si legge nella sentenza,  in un’ingerenza nelle scelte di autonomia imprenditoriale circa il tipo di rapporto di lavoro instaurato con il personale,  inammissibile in quanto, non solo non prevista dalla legge, ma, per così dire, ‘a risultato non garantito’ in termini di elevazione della tutela della salute. La prescrizione si traduce, pertanto, in un vero e proprio obbligo derogatorio del principio di autonomia privata e, conseguentemente, “va annullata”, conclude il pronunciamento.

A detta del presidente dell’associazione  ‘Welfare a Levante’, Antonio Perruggini, una tale decisione evita non solo il pericolo discriminatorio, ma anche la perdita di numerosi posti di lavoro che sarebbe stata la naturale conseguenza in danno di OSS, infermieri, educatori, qualora i gestori fossero stati obbligati a disdire i contratti di lavoro con decine di cooperative poichè costretti a assumere direttamente il personale, come voleva la parte del Regolamento annullata.

Perruggini auspica “un proficuo e costante dialogo con la Regione Puglia invitando il presidente Michele Emiliano e il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro a istituire un tavolo permanente sulla non autosufficienza con tutte le Associazioni di categoria”.