Tre mesi per depositare tutti gli atti senza gli omissis: è questo il tempo concesso dal Tar del Lazio al ministro dell’Interno, nel procedimento relativo allo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cerignola per presunto condizionamento della criminalità organizzata.
I documenti integrali, come si legge nella motivazione del Tar, sono propedeutici alla decisione del Collegio ma anche alla piena difesa delle parti costituite nell’ambito della controversia. Il ricorso al Tar, contro il provvedimento del ministro dell’Interno, poi ratificato dal Presidente della Repubblica, è stato proposto dall’ex sindaco, Franco Metta, che già all’indomani dello scioglimento anticipato del consiglio comunale aveva annunciato il ricorso al tribunale amministrativo del Lazio. I documenti, in forma integrale, che dovranno essere depositati entri tre mesi, riguardano la relazione del Prefetto di Foggia e quella della Commissione di accesso agli atti che nel Comune di Cerignola ha lavorato per sei mesi, dall’inizio del 2019. I tre mesi di tempo per depositare in giudizio tutta la documentazione sono stati concessi al Ministro degli Interni ma anche all’ex sindaco. L’udienza di discussione del merito del ricorso è stata fissata dal tar del Lazio per il prossimo 20 luglio.