L’Autorità Nazionale Anticorruzione conferma le perplessità di Nino Marmo sulla Tangenziale Ovest di Andria. Lo scorso 25 febbraio, il consigliere comunale di Movimento Pugliese aveva sollevato i suoi dubbi sulla regolarità del progetto di completamento del tratto stradale che avvolge la città, ottenendo il parere positivo dall’Autorità competente.
Si è posto in gara il progetto preliminare anziché quello definitivo, senza le necessarie verifiche del caso nelle zone di criticità. A ciò si aggiungono l’assenza di una conferenza di servizi sul progetto preliminare e dei pareri da esprimere prima di avviare la procedura d’appalto. Nei lavori di completamento, inoltre, non c’è stata la scelta dell’alternativa progettuale, con una responsabilità ricondotta all’ANAS che aveva adottato questa strategia nel 1993, data comunque antecedente all’ultimo piano regolatore entrato in vigore nel 1995 che, di fatto, ha già reso anacronistico un progetto con un impatto negativo sul territorio e non in grado di risolvere i problemi di viabilità.
Infine, la verifica del progetto è stata effettuata dal responsabile unico del progetto, ovvero un dirigente della provincia. Trattandosi di un’opera dalla spesa superiore ai 20 milioni di euro, la normativa europea impone la nomina di un organismo esterno. Queste le perplessità sollevate da Marmo e avallate dall’Anticorruzione negli ultimi documenti ufficiali.
L’analisi dell’Asset, che si occupa dello sviluppo ecosostenibile del territorio, considera dunque insufficiente il finanziamento di oltre 27 milioni euro per il completamento del progetto, viste le lacune emerse nella procedura. L’obiettivo del consigliere comunale andriese è quello di mobilitare autorità comunali, provinciali e regionali non solo per non perdere i finanziamenti del CIPE e stanziare ulteriori risorse per la messa in sicurezza, ma anche per chiedere un nuovo supporto economico per la realizzazione del nuovo polo ospedaliero del territorio.