attacco

E’ un attacco doppio quello che, da punti diversi, il centro destra muove contro il presidente della Regione, Michele Emiliano.

Sui tamponi è l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto, a puntare il dito contro quella che definisce la strategia sbagliata di Emiliano e della sua task force. Sulle riapertura, invece, ci pensa la Lega Puglia ad attaccare il governatore pugliese.

La polemica sui tamponi non si placa: che si debba cambiare strategia nell’effettuazione degli stessi, sostiene l’onorevole Fitto, lo ha compreso anche il presidente Emiliano, evitando di scaricare la colpa sul Governo. La Puglia è ultima in Italia per tamponi effettuati, rispetto al Veneto che ha adottato una strategia di attacco al virus fondata sulla ricerca attiva dei casi positivi.

La Puglia, accusa Fitto, ha invece fatto i tamponi solo a malattia conclamata. Inoltre il gruppo di Fratelli d’Italia ha più volte denunciato il fatto che la Regioner Puglia non osservava la circolare del Ministero della Sanità del 25 marzo con la quale si richiamava le regioni ad effettuare tamponi a tutti gli operatori sanitari delle strutture ospedaliere e a quelli delle residenza sanitarie assistite. Non è un caso, aggiunge Fitto, che in Puglia ci sia la più alta mortalità grezza e il più basso numero di dimessi e guariti.

Sul fronte delle riaperture, invece, è la Lega Puglia a puntare il dito contro Emiliano. “Il 18 maggio il presidente faccia riaprire tutto ciò che è ancora chiuso” chiedono il segretario regionale, Luigi D’Eramo e i parlamentari Sasso, Marti e Tateo.

In Puglia, sostengono, abbiamo avuto la straordinaria fortuna di non essere stati colpiti dal Covid19 in maniera forte come al Nord ed oggi i focolai sono quasi azzerati. Dobbiamo, quindi, prepararci ad una estate in cui, assieme alla prevenzione, bisogna infondere speranza e certezze ai pugliesi ed a quanti visiteranno la nostra splendida regione. Il tempo degli annunci è finito”.