Il simbolo della carenza di aule e di un’edilizia scolastica in affanno, è il cantiere del quartiere Patalini di Barletta, dove si attende dal 2011 che vengano conclusi i lavori per una nuova scuola. Vicenda che, nei giorni scorsi, ha scatenato una anche un vivace dibattito politico ed oggi dovrebbe segnare un nuovo punto di ripartenza con la riunione convocata a Bari dal sindaco della città metropolitana, Antonio Decaro.
Riunione alla quale ha presenziato anche il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito che prima di spostarsi a Bari ha partecipato alla manifestazione di protesta degli studenti che lamentano la carenza di aule e i disagi di dover svolgere le lezioni in altre scuole. Il filo rosso dell’emergenza in tema di edilizia scolastica, però, ha unito Barletta e Andria: perché anche qui, in mattinata, gli studenti delle scuole superiori, ai quali si è affiancata anche una rappresentanza del liceo artistico di Corato, sono scesi in strada per reclamare aule nuove e strutture adeguate. Ad Andria c’è l’istituto Jannuzzi che attende il completamento dei lavori dell’edificio scolastico, mentre l’aula magna della stessa scuola è risultata non in regola con la normativa antisismica. L’altro fronte della protesta, sempre ad Andria, è quello delle aule rimaste al freddo da lunedì scorso: soprattutto nelle scuole primarie, denuncia il comitato mamme andriesi, i ragazzi hanno fatto lezione con giubbotti e cappelli perché non era stato messo in funzione il sistema di riscaldamento.
In tanti collegano questa situazione al momento di difficoltà economica che attraversa il Comune di Andria, alle prese con il piano di riequilibrio. In attesa della sua approvazione (prevista nella seduta del consiglio comunale del prossimo 27 novembre), si fanno i conti con il servizio mensa scolastica non ancora partito, il ritardo nella distribuzione dei libri di testo e le aule non riscaldate. Situazione analoga (aule fredde ad inizio settimana) è stata denunciata a Cerignola dal consigliere di centro sinistra, Tommaso Sgarro: le aule delle scuole primarie sono rimaste al freddo perché non sarebbe stata effettuata, dal Comune, la manutenzione delle caldaie.