La Regione Puglia sarà citata come responsabile civile nel processo sull’incidente  ferroviario del 12 luglio del 2016 (che causò la morte di 23 persone), in quanto proprietaria dell’infrastruttura. La decisione è stata annunciata dal nuovo collegio giudicante (composto dal presidente Antonio De Luce e dai giudici a latere Marina Chiddo e Sara Pedone), nell’ambito dell’ultima udienza celebrata nell’aula bunker del carcere di Trani.

Il provvedimento con la citazione della Regione Puglia come responsabile civile era stato annullato dalla Corte di Appello di Bari in quanto conteneva “una indebita anticipazione del giudizio”. Per questo, lo scorso 25 giugno, era stata anche accolta l’istanza presentata dai legali di Ferrotramviaria (gli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino), in merito alla ricusazione dei giudici.

E ora il nuovo collegio che si è insediato ha confermato quella posizione, seppur con una diversa motivazione: la Regione Puglia va citata come responsabile civile in quanto proprietaria degli impianti.

Nella stessa giornata è stato revocato anche il provvedimento con il quale era stata inizialmente ammessa (dal primo collegio) la costituzione delle parti civili nei confronti della Ferrotramviaria (società imputata e citata come responsabile civile nel processo). Inoltre sono state respinte e sono state ritenute inamissibili altre due richieste di costituzione di parte civile, in quanto tardive.

In udienza le costituite parti civili hanno inoltre sollevato un’altra questione sulla incompatibilità tra la difesa della società e quelle delle persone fisiche imputate e i giudici si sono riservati.

Nel processo incentrato sull’incidente avvenuto sulla tratta a binario unico Andria-Corato, oltre alla Ferrotramviaria, sono imputate 17 persone fisiche tra dipendenti e dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusate, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Ora si ritornerà in aula per la prossima udienza il 18 settembre, sempre nel carcere di Trani.