“Irrituale e illegittima anticipazione della sentenza di colpevolezza”. È con questa motivazione che Ferrotramviaria ha ricusato l’intero collegio giudicante del Tribunale di Trani, nel processo che si sta celebrando sulla strage del 12 luglio del 2016, quando due treni della Bari Nord si scontrarono sulla tratta a binario unico Andria-Corato, provocando la morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri.
I difensori della società imputata e citata come responsabile civile, hanno depositato istanza di ricusazione presso la Corte di Appello di Bari e hanno annunciato le motivazioni alla base della decisione intrapresa, nel corso dell’udienza celebrata nell’aula bunker del carcere di Trani.
Secondo gli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino, il collegio giudicante (composto dal presidente Giulia Pavese, e dai giudici a latere Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa) avrebbe “indebitamente anticipato il giudizio” di colpevolezza nei confronti dell’ente. Nello specifico secondo Ferrotramviaria si “dà addirittura per presupposta l’inaffidabilità della società di trasporti con una definita “irrituale e illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell’ente”.
Nella dichiarazione di ricusazione è inoltre specificato come uno dei tre giudici abbia legami di parentela con una delle vittime e alcune parti civili. Per questo il giudice in questione aveva chiesto di astenersi ma la presidente Pavese aveva
rigettato la richiesta ritenendo che non avrebbe compromesso l’imparzialità del giudizio.
Per tutte queste ragioni, per i difensori di Ferrotramviaria la ricusazione proposta dalla società è un “atto dovuto per garantire la regolarità del processo”.
Ferrotramviaria è imputata insieme con 17 persone fisiche, dipendenti e dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusate, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni
gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
A seguito della presentazione di istanza di ricusazione, non si è fatta attendere la risposta e reazione dei parenti delle vittime dell’incidente ferroviario. “Il nostro dolore è immenso. Il peso è sempre più gravoso- si legge sulla pagina Facebook dell’associazione strage treni- il processo poi sempre più difficile”.