una targa un ricordo indelebili
una foto che ha fatto il giro del mondo, uno scatto diventato l’emblema di una mafia che negli anni 90 stava sferrando i suoi ultimi colpi di coda, seminando morte e paura
su quella lancia thema scelta come copertina del libro ritratti del coraggio viaggiava il nemico numero uno di cosa nostra, il magistrato giovanni falcone, insieme allla moglie, Francesca Morvillo, e aI loro angeli custodi Antonino, Vito e Rocco
era il 23 maggio del 92, ore 17:57quando una quantità indefinita di esplosivo squarciò l’asfalto deell’autostrada A29, inghiottendo 3 macchine, er uccidendo 4 persone,
a 27 anni da quella drammatica pagina di cronaca nera, che come un gigantesco buco nero cercò invano di ingurgitare gli sforzi di un intero pool antimafia, presso l’auditorium del liceo scientifico cafiero di barletta un incontro con stefano amore magistrato assistente di studio presso la Corte Costituzionale, Direttore della Rivista “Nova Itinera” , coautore insieme ad un gruppo di colleghi, del libro ritratti del coraggio che racconta di 27 eroi dei nostri tempi morti nella sanguinosa guerra contro cosa nostra
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.”.lo sapeva bene falcone prima di morire insieme al collega amico paolo borsellino, e se è vero che tutto si sa di come siano stati orditi i più efferati omicidi, poco o nulla si sa dei veri mandanti.
non smettere di parlare di falcone borsellino e dei tanti magistrati vittime di mafia, molto più che un dovere morale, il loro ricordo serve ai ragazzi per continuare a credere nei valori della libertà e della giustizia
un incontro fortemente voluto dal dirigente scolasfico il prof.salvatore citino che rientra nel percorso didattico-formativo Cittadinanza e Costituzione