Sei minorenni di Manduria trasferiti in comunità. Manette scattate nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Antonio Cosimo Stano. Il pensionato 66 enne aveva perso la vita il 23 aprile dopo aver subito una lunga serie di aggressioni e angherie da parte di più gruppi di giovani.
A deciderlo il tribunale del riesame di Taranto. I sei giovanissimi sono stati prelevati dal carcere minorile Fornelli di Bari, dove erano detenuti dopo l’arresto dello scorso 26 giugno.
Ebbene, nell’ambito del secondo filone d’indagine la Polizia aveva notificato, altre 11 misure cautelari. Coinvolti tre maggiorenni (due dei quali già sottoposti a fermo il 30 aprile) e 8 minorenni tra i 15 e i 17 anni (due dei quali fermati nella prima tranche dell’inchiesta). Tutti sospettati autori di raid violenti ai danni di Stano. Aggressioni avvenute nel periodo di carnevale. Nonchè sospettati anche responsabili dell’aggressione di un altro 53enne. Uomo disabile che, per le botte ricevute, ha subito la rottura di tre denti incisivi e l’indebolimento permanente della masticazione.
Aggressioni immotivate e brutali che venivano accuratamente filmate e diffuse nella chat di whatsapp.
I domiciliari erano stati concessi la scorsa settimana dal tribunale del riesame al 19enne Vincenzo Mazza anche lui arrestato il 26 giugno.
Stessa misura cautelare adottata anche nei confronti di Antonio Spadavecchia 23enne. Così come di Gregorio Lamusta di anni 19. Entrambi rmasti però in carcere per effetto della prima misura restrittiva.
Contestato anche il reato del 613 bis sulla tortura, aggravata dal quinto comma che colmina come pena la reclusione di 30 anni se dai fatti deriva la morte.
Articolo di legge questo invocato dalla pubblica accusa dopo che l’autopsia ha stabilito che le aggressioni possono essere considerate la concausa delle morte del povero pensionato Stano.