Coinvolgevano i figli minorenni per trasportare e consegnare la droga. Ventotto le misure cautelari eseguite in totale a Bisceglie (15 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 9 con l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria), nell’ambito dell’operazione dei carabineri denominata “educazione criminale”. Per quello che è stato un duro colpo inflitto alla criminalità organizzata e in particolar modo a due clan dediti al controllo e allo spaccio di sostanze stupefacenti in città.
L’attività investigativa ha preso il via dall’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione di uno dei principali indagati (all’epoca già sorvegliato speciale) avvenuta la notte del 6 febbraio del 2017.
Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza dodici persone con il sequestro di due pistole con matricola abrasa e complessivamente 12 chili di hashish, 12 chili di marijuana, 900 gr. di eroina e 500 gr. di cocaina.
Inoltre è stato accertata come l’abitazione di due coniugi fosse una vera e propria centrale della droga: i genitori, approfittando dell’ingenuità dei figli minorenni, li costringevano a trasportare e a consegnare direttamente agli acquirenti le sostanze stupefacenti. Ma i piccoli erano anche abili a nascondere la droga per eludere i controlli e le perquisizioni.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa organizzata alla presenza del procuratore della repubblica presso il Tribunale di Trani, Antonino Di Maio.