Si rifornivano di droga da Lecce e la rivendevano, in regime di monopolio, nelle piazze di spaccio di Terlizzi e Bitonto.
Il legame dello spaccio di droga è stato rotto, però, grazie all’operazione “Anno Zero”, messa a segno dai Carabinieri nel Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari, assieme alla Compagnia di Molfetta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Gli oltre 250 militari impegnati nell’operazione hanno smantellato il clan “Dello Russo”, operante, appunto, a Terlizzi con 25 arresti.
La complessa indagine, partita nel 2014 viene inizialmente chiusa nel 2016 con l’arresto di tre persone. Ma durante le attività, fatte di intercettazioni e pedinamenti, si scopre la fitta trama dei pusher fino ad arrivare ai fornitori. Nel 2016, appunto, proprio i Dello Russo avevano minacciato due pusher: uno di loro viene aggredito fisicamente e sfregiato sul volto con un coltello, perché aveva smerciato sulla piazza della marijuana di cui si era approvvigionato in un altro Comune. Di qui, i due pusher decidono di collaborare con la giustizia e di svelare il modo in cui avveniva lo spaccio, fino a risalire ai fornitori.
Si è compreso, attraverso riscontri oggettivi, che le piazze di spaccio di Terlizzi erano controllate dai referenti di Dello Russo, i quali erano responsabili dell’attività di smistamento della droga verso le varie batterie di spaccio; le piazze di Bitonto, invece, erano controllate dal gruppo facente capo a Domenico Conte che era affiliato al clan Capriati di Bari e a Roberto Dello Russo, affiancato dai suoi soci Giambattista De Sario e Paolo Ficco.
L’indagine ha consentito di comprendere anche il modus operandi dei vari spacciatori, ciascuno specializzato in una determinata tipologia di stupefacente. Raccoglievano le richieste al cellulare, con utenze telefoniche intestate a terzi. Con un linguaggio criptico si indicavano le quantità di droga desiderate come “mezza birra” – per mezzo grammo – o “una birra” – per una dose intera – e le consegne erano eseguite ad acquirenti provenienti anche da Ruvo, Corato e Molfetta: la droga veniva nascosta all’interno della vegetazione, tra i muretti a secco, o in pacchetti di sigarette abbandonati in luoghi isolati.
Questa mattina, inoltre, durante le perquisizioni – con l’ausilio di metal detector e unità cinofile – sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti, oltre 60 mila euro in contanti e diversi telefoni cellulari usati per la vendita della droga.