Foto: Gianluca Arbore

La carta di identità non deve ingannare. Perché è vero: Vito Di Bari è nato a Trani il 7 aprile 1983, ma le sue radici sono ad Andria. È lui il prescelto per sostituire Giuseppe Laterza sulla panchina del Casarano, esonerato proprio all’indomani della gara contro la Fidelis decisa dalla rete di Imputato.

Come Ulisse, anche Vito Dibari ha provato a far ritorno nella sua Itaca ripetutamente. Troppo breve da calciatore la parentesi nella stagione 2010-2011, dove da gennaio in poi ha collezionato 14 presenze e nessuna rete. Altrettanto breve, ma decisamente più intensa quella da allenatore. In quella circostanza, infatti, la Fidelis Andria riuscì a centrare una salvezza insperata nei playout di Serie C contro la Paganese nella stagione 2021-2022. La riconferma sarebbe stata una logica conseguenza: Andria sembrava aver finalmente trovato il suo capo popolo, proprio come sta accadendo oggi con Giuseppe Scaringella. Ancora una volta, però, il destino ha spinto Vito Di Bari lontano da casa.

Non necessariamente un male. Del resto, l’esperienza nel settore giovanile del Bari lo ha portato a diventare l’uomo delle imprese impossibili. Un altro playout e un’altra salvezza, questa volta in biancorosso contro la Ternana e in coppia con Federico Giampaolo, pronto a seguirlo anche a Casarano. Sono questi, forse, i fattori che hanno spinto il presidente Antonio Filograna a sceglierlo come nuovo allenatore. Fondamentale la necessità di dare una scossa a una squadra che sembra specchiarsi troppo e che ha bisogno di maggior pragmatismo.

Da oggi, però, Vito Di Bari compie un passo definitivo, schierandosi dall’altra parte della barricata. Non sarà più soltanto il figlio della sua Andria, ma l’antagonista principale della Fidelis.