Il Palermo (una accreditata alla promozione diretta) prima subisce, quindi (in 11 vs. 9) non offende.
C’era da cancellare la sconfitta rimediata in Coppa Italia contro il Parma, nonché, e lo si dica per l’ultima volta, la beffa della finale play off in campionato.
C’era da gettare acqua sul fuoco di un serpeggiante scetticismo, sulla qualità, sulla modalità, sulla tempistica dell’allestimento della squadra; non irrilevante, sulla scelta di confermare il tecnico Mignani.
La stoica gara con il deludente Palermo di Eugenio Corini, in doppia superiorità numerica, ha restituito un gruppo che in tempi record ha trovato spirito e una crescente amalgama.
E siamo solo all’inizio, di un mercato che fino al 31 agosto potrebbe ulteriormente ridisegnare il Bari 23/24.
Biancorossi nuovi di zecca, l’iniziale tridente Sibilli – Diaw – Nasti, appena assemblato, dà buon segnali. Di Sibilli, a tu per tu con Pigliacelli, l’innesco del match.
Fulmineo ribaltamento di fronte e Vasic con una conclusione dalla distanza battezza Brenno che non trattiene la palla ed è salvato dal palo. Poteva essere una gaffe letale. Ma il Bari torna a tessere le sue trame, con una piacevole disinvoltura. Un infortunio muscolare costringe Mignani al primo slot di cambi, con Davide Diaw sostituito da Scheidler, costantemente in odor di partenza ma di fatto, al momento, unico sostituto in attacco dell’ex Modena.
A 5′ dall’avvio della seconda frazione equilibrio numerico rotto dal rosso a Mattia Maita che prima subisce il giallo di Maresca, quindi, su revisione VAR, il rosso diretto essendo il suo intervento con il piede a martello su Vasic stato giudicato da espulsione. Mignani allora toglie Nasti e Sibilli, inserendo Zuzek e Menez.
Assistenti video ancora protagonisti al minuto 65: contatto in area tra Brunori e Di Cesare. Un VAR check, e Maresca contestualmente espelle per doppia ammonizione il capitano ed assegna un calcio di rigore al Palermo, che Di Mariano, tuttavia, spedisce goffamente in curva.
In doppia inferiorità numerica, il Bari rinforza gli ormeggi, dentro Pucino ed Edjouma; Dorval è un uomo ovunque, Vicari e Ricci sono impeccabili nello strozzare i miopi tentativi dei rosanero di cercare i corridoi laterali; gli otto in mezzo al campo, con un Menez addirittura zoppicante, moltiplicano le forze e reggono fino al minuto 100, allorquando, in mischia, Brunori mette in rete.
Inutile dire che certi spettri, a 70 giorni dalla finale maledetta, si tornano a materializzare.
Ma il VAR dà ed il VAR toglie: un check annulla la rete della immeritata beffa, confezionando il giusto finale di una serata pazza ed interminabile.
La serata di Mister Mignani, che le ha praticamente azzeccate tutte.
Mercoledì subito trasferta insidiosa allo Zini di Cremona, con le scorie di due espulsioni, due infortuni ed un numero interminabile di amonizioni.
Ma con cuore, testa ed attributi dalla propria parte.