La sentenza di primo grado relativa al caso Censum, che condanna Francesca Panzini e Vito Redavid, rispettivamente dirigente del settore affari finanziari del Comune di Terlizzi e rappresentante legale dell’azienda che si occupava della riscossione dei tributi del Comune di Terlizzi, non è soltanto un caso giudiziario ma è diventato anche un caso politico di dimensioni nazionali.
Nei giorni scorsi, il segretario nazionale di Sinistra Italiana, il deputato Nicola Fratoianni ha attaccato duramente il sindaco della città dei fiori, invitandolo a rassegnare le sue dimissioni. Secca la replica del primo cittadino Gemmato che ha invitato il deputato a tacere, ricordando come la vicenda giudiziaria risalga al periodo di amministrazione di centrosinistra.
Nell’arena delle polemiche sono entrati consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, a suon di comunicati stampa e post sui social network.
Ufficialmente, però, il consiglio comunale ancora non è entrato nel merito della questione.
La sentenza pronunciata dal Tribunale prevede un risarcimento per il Comune di Terlizzi, a titolo di acconto, di centomila euro, essendosi il Comune costituito parte civile nel processo.
Sia il sindaco Ninni Gemmato che sette consiglieri di opposizione hanno dunque presentato richiesta di convocazione del consiglio comunale per discutere degli sviluppi giudiziari del caso Censum.
«Si tratta di una vicenda grave – ha riferito il primo cittadino terlizzese – rispetto alla quale i cittadini meritano di essere correttamente aggiornati e informati attraverso un confronto pubblico nella massima assise cittadina».
Dal canto loro, i sette consiglieri di opposizione chiedono di poter ascoltare il sindaco e il segretario generale in merito ai risvolti economici e amministrativi per l’Ente.
Il consiglio comunale sarà chiamato anche ad analizzare la posizione della dirigente Francesca Panzini, per la quale il giudice ha emesso sentenza di interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Si attende, ora, che il presidente del Consiglio Comunale convochi la conferenza dei capigruppo per stabilire la data dell’assemblea che, con grande probabilità, vedrà la discussione di un solo punto all’ordine del giorno.