“Indebita anticipazione del giudizio. Il tribunale non si è limitato a riportare il contenuto del capo d’imputazione, ma ha espresso delle valutazioni non richieste che hanno minato l’immagine di imparzialità”. È con questa motivazione che la Corte di Appello di Bari ha accolto e condiviso l’istanza di ricusazione dell’intero collegio giudicante di Trani, avanzata da Ferrotramviaria, nel processo che si sta celebrando sulla strage ferroviaria del 12 luglio del 2016 (quando due treni della Bari Nord si scontrarono sulla tratta a binario unico Andria-Corato provocando la morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri).
La richiesta di ricusazione dei giudici del Tribunale di Trani (Giulia Pavese come presidente, Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa come giudici a latere) era stata presentata nel corso dell’udienza del 6 giugno scorso, dai difensori di Ferrotramviaria, gli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino.
Per i legali della società di trasporti, imputata e citata come responsabile civile nel processo, sarebbe stato “indebitamente anticipato il giudizio” di colpevolezza. Nello specifico secondo Ferrotramviaria si sarebbe data addirittura per presupposta l’inaffidabilità della società con una definita irrituale e illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell’ente”.
E oggi la Corte di Appello di Bari si è espressa, dando ragione ai difensori della società di trasporti. Nello specifico, nel provvedimento è stato sottolineato come : “Il Tribunale abbia usato valutazioni non richieste. I giudici lo avrebbero fatto in via diretta attraverso l’aggettivo ‘inaffidabile’ implicante un giudizio, personale e soggettivo; ma anche in via indiretta, delineando eventuali profili di responsabilità della Regione Puglia per non aver mai revocato il contratto di affidamento della gestione del trasporto locale alla Ferrotramviaria lasciando, quindi, logicamente intendere- ha evidenziato la Corte di Appello di Bari- la sussistenza di fondate ragioni in tal senso che l’ente locale avrebbe colposamente disatteso”.
Per questo la Corte di Appello di Bari, parlando di “valutazioni indebite”, ha accolto l’istanza di ricusazione, disponendo come il presidente del Tribunale di Trani ora nomini un nuovo collegio giudicante.