Un solo imputato presente in aula (il capostazione di Corato) e i parenti delle vittime a chiedere giustizia. Con la costituzione delle parti, è cominciato presso la Corte d’Assise del Tribunale di Trani, il processo per l’incidente ferroviario del 12 luglio del 2016. Lo scontro tra i due treni, avvenuto nella tratta a binario unico Andria-Corato, causò la morte di 23 persone e il ferimento di altre 51 passeggeri.
Diciotto gli imputati coinvolti nell’inchiesta (17 persone fisiche e la società di trasporti Ferrotramviaria), sui quali pendono le accuse, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.
Si è tornati in aula così dopo che lo scorso 19 dicembre il gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, non prosciolse nessuno dei 18 imputati. Accogliendo, di fatto, la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pubblici ministeri Alessandro Donato Pesce e Marcello Catalano.
Tempi lunghi si prospettano per il processo che ha preso il via con la verifica della regolare costituzioni delle parti.
Presenti in aula i parenti delle vittime, con le maglie stampate con i volti dei loro cari scomparsi. Tutti uniti nel chiedere giustizia.