«Alcuni tra i più importanti esponenti della criminalità cerignolana hanno rapporti con esponenti dell’Amministrazione comunale, con la quale direttamente o indirettamente intrecciano rapporti economici e di impresa»
Questo è uno dei passaggi più duri della relazione del Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, che ha portato allo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose del Comune di Cerignola. Trentuno pagine in cui si raccontano, con dovizia di particolari e di intrecci, le relazioni intercorse fra l’Amministrazione pubblica e i clan.
Dall’ampliamento del cimitero alla gestione del verde pubblico.
Ma anche, dalla costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport ai lavori che hanno interessato lo stadio “Monterisi”. Dalla gestione del Laboratorio Urbano “Officina delle Arti” alle vicende sugli alloggi popolari. Nella relazione della Commissione d’indagine, si evidenziano, con atti e provvedimenti, le anomalie che hanno portato alla decisione delle scioglimento anticipato del Comune. Non mancano passaggi anche sul clima poco pacato intrapreso sui social networks, con attacchi senza distinzioni, da parte dell’ex sindaco Franco Metta, a oppositori politici e a chi contestava l’operato della sua compagine.
Grande spazio è dedicato al nuovo Palazzetto dello sport, «vicenda di mala gestio» nella quale a partecipare all’appalto è una sola azienda utilizzando il «ricorrente ribasso simbolico». Ma anche per i lavori allo stadio si fanno riferimento precisi circa irregolarità sull’affidamento della progettazione e questioni riguardanti la ditta realizzatrice.
«Non si registrano iniziative concrete per rimuovere le situazioni di infiltrazione malavitosa descritte, né si fa ricorso, con la dovuta efficienza, ai rimedi che pure offre la normativa antimafia» si legge nella relazione.
Sarebbe lo stesso Metta a non far nulla per smarcarsi. L’ex sindaco, sempre attraverso la sua pagina social, ha bollato la relazione come un documento farcito di false rappresentazioni, illazioni e pettegolezzi. Risponderò punto per punto, promette Metta che chiosa: scopriremo carte alla mano chi ha voluto questo scempio.
Il servizio di TrNews.