Un kit diagnostico che, in maniera semplice ed economica, consentirà di individuare definitivamente i pazienti affetti da Sars-Cov-2, anche asintomatici. È la nuova biotecnologia messa in campo grazie agli studi dei ricercatori dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, coordinati dal professor Francesco Inchingolo – del Dipartimento Interdisciplinare di Medicina – in collaborazione la Pham Chau Trinh University of Medicine in Vietnam.
Il kit garantirà la quasi eliminazione dei falsi positivi, cercherà di annullare il rischio dei falsi negativi e darà una maggiore velocità nel risultato: questo faciliterà l’organizzazione Mondiale della Sanità e la definizione di tutte le contromisure per affrontare una seconda ondata dell’epidemia prevista per questo autunno e le relative conseguenze.
Il kit diagnostico, inoltre, consentirà di rilevare in poche ore la positività ai quattro CoronaviridaE riconosciuti come altamente infettivi per l’uomo, al fine di intervenire precocemente con misure di controllo, per impedire la trasmissione del virus. Per essere esteso a tutta la popolazione il kit sarà utilizzabile da qualsiasi laboratorio, attraverso l’analisi di campioni di espettorato o di sangue. L’Azienda Ospedaliero Universitaria del Policlinico, di concerto con l’Università, organizzerà un Laboratorio Covid nel Padiglione “Nuovo Complesso delle Scienze Biomediche”. Sempre nel campo nella ricerca, inoltre, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista inglese British Journal of Dermatology lo studio portato avanti da un gruppo di professionisti del Policlinico – Giovanni XXIII.
La ricerca ha riguardato la comparsa di lesioni alla pelle tipo “geloni” sui bambini durante l’emergenza Covid19. I risultati sono considerati innovativi: il fenomeno dei geloni, segnalato dai pediatri durante i momenti di picco della pandemia in tutto il mondo, è apparso nuovo ed è stato oggetto di attenzione. A Bari sono stati valutati 38 bambini e ragazzi con alterazioni della pelle e sottoposti alla ricerca del virus SarsCov2 mediante tampone faringeo e ricerca di anticorpi su campone di sangue.
I risultati ottenuti dal dermatologo e dal pediatra infettivologo dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, sono tutti negativi e non si sono trovati anticorpi in siero. Il gruppo di lavoro, del progetto approvato dal Comitato Etico, è stato guidato dal direttore del reparto Malattie Infettive Desirèe Caselli e del Responsabile del Laboratorio Epidemiologia molecolare del Policlinico, Maria Chironna.