La Timac di Barletta, dopo tre mesi di stop forzato, riapre ufficialmente i battenti. Da una parte hanno preso il via le indagini e le verifiche garantite dai geologi dell’azienda in sinergia con l’ingegner Gravina dell’Arpa Puglia. Dall’altro versante, è stata assicurata la ripresa dell’attività produttiva. Previsto anche il reinserimento degli operai, già a partire da settembre.
Tutto, dunque, segue il percorso delineato nel corso dell’incontro avvenuto in Procura, a Trani, il 20 luglio scorso. Con la ritrovata concessione della facoltà d’uso, la Timac (l’azienda di Via Trani, produttrice di fertilizzanti, alla quale erano stati apposti i sigilli il 1 maggio scorso per presunto inquinamento ambientale) sta mantenendo fede ai propri impegni. Da una parte si sta adoperando per mettere in campo le attività di bonifica richieste e dall’altro lato si è detta pronta a garantire, con l’annunciata sospensione delle procedure di licenziamento, il reinserimento dei 51 dipendenti.
Partiti i quindici giorni destinati alle indagini di natura geofisica, elettrica e con i carotaggi, per le verifiche dello strato argilloso. Subito dopo vi sarà la fase di elaborazione dei dati con l’invio, alla Procura, delle analisi rilevate.
Un cronoprogramma serrato. Entro il 30 novembre, la Timac, dovrebbe presentare due piani di risanamento ambientale.