Non si placano le polemiche, ad Andria, dopo l’approvazione, in sede del consiglio comunale (con 18 voti favorevoli), del regolamento sui dehors, il provvedimento che disciplina l’occupazione di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto. “Un gran pasticcio”, lo hanno definito in tanti, al di là delle differenti fazioni politiche di appartenenza. Così a scendere in campo sono stati gli esponenti del centrosinistra, con la consigliera comunale Giovanna Bruno del Pd-Progetto Andria, che ha voluto motivare la scelta di non votare il documento, sottolineando tante perplessità.
“Durante il consiglio comunale abbiamo appreso dall’amministrazione e da alcuni colleghi di maggioranza- ha sottolineato la consigliera Bruno in una nota- che la delibera è solo un punto di partenza, una pista di lavoro su cui Sovrintendenza e Regione diranno la loro, non escludendo anche il ritorno in aula per correttivi e /o modifiche. Quindi, in sostanza, solo un passaggio intermedio quello dell’approvazione in consiglio comunale, giunto dopo 3 anni di polemiche, cambi di Assessori (ben 3), animate tensioni interne al centro – destra cittadino”.
Ma un altro aspetto che suscita forti dubbi nei gruppi di centrosinistra è il fatto che il regolamento sui dehors, per l’appunto di carattere transitorio, sia entrato immediatamente in vigore.
Decisamente dura anche la posizione degli esponenti del M5S che hanno votato contro il provvedimento. “L’approvazione di questo regolamento doveva avvenire con il parere favorevole della Soprintendenza così come previsto dalla legge”, ha denunciato su Facebook il pentastellato, Michele Coratella.
Una posizione, quest’ultima, emersa nel consiglio comunale stesso, con le accese discussioni e divisioni tra quanti sostenevano che il documento sarebbe dovuto essere preventivamente approvato dalla Sovrintendenza e tra quelli che invece dichiaravano che tale passaggio fosse inutile in quanto l’articolo 21 del regolamento sui Beni Culturali, presuppone che solo l’esecuzione di “opere e lavori di qualunque genere su beni culturali” sia subordinata all’autorizzazione del Sovrintendente.
Ma al termine delle sei ore di consiglio, il regolamento sui dehors è stato approvato. Nonostante le polemiche e le discussioni continuino ad alimentare il dibattito e ad infiammare la vita cittadina.