Il calcio è talmente strano da far cambiare umore nel giro di una sola partita, se non addirittura meno. Domenica scorsa, a due minuti dal 90′, la Reggina era sotto a Bisceglie e il Bari dominava con il Rieti. I biancorossi assaporavano i tre passi in avanti verso il primo posto, per poi subire la doccia fredda per mano di Loiacono e Denis al 98′.
Una batosta psicologica che getta nello sconforto l’ambiente biancorosso, sì conscio della flessione amaranto ad inizio 2020 ma altrettanto convinto che la capolista abbia sempre l’asso nella manica per ribaltare anche le situazioni più incredibili. Invece, il recupero del mercoledì mischia nuovamente le carte, ancor più a sorpresa rispetto a tre giorni prima. Il Bari vince, a fatica e con il freno a mano tirato, contro una Sicula Leonzio non irresistibile. A circa 400 chilometri di distanza, la Reggina va subito in vantaggio con Denis, poi succede l’incredibile. La Virtus Francavilla, per l’occasione insolito alleato del Bari, la ribalta nel secondo tempo e fa emergere tutte le disattenzioni difensive della squadra di Toscano.
Contro ogni pronostico della vigilia, la capolista inciampa e fa registrare la prima sconfitta casalinga stagionale. In quello che avrebbe dovuto rappresentare un turno di transizione nell’economia di classifica e calendario, diventa improvvisamente un potenziale snodo per sovvertire le gerarchie del campionato.
A rendere ancor più lampante il peso specifico del momento, è proprio lo scherzo del calendario. Domenica alle 15, una Reggina in difficoltà ospiterà un Bari lanciatissimo e con l’entusiasmo a mille dopo le prime partite del 2020. I biancorossi, in ogni caso, hanno un solo risultato su tre a disposizione: una vittoria degli amaranto blinderebbe nuovamente il primato sia sul piano delle distanze sia sotto l’aspetto mentale, un pareggio non sposterebbe gli equilibri e andrebbe a favore della capolista, che attraverserebbe indenne lo scoglio dello scontro diretto e guadagnerebbe una giornata con il vantaggio invariato.
Il Bari fa leva su almeno tre fattori positivi. Il primo è l’inerzia della settimana, con un morale nettamente più alto ed una pressione sì forte, ma non quanto quella a cui sono sottoposti a Reggio Calabria. Il secondo è il precedente: Vivarini, nella sua precedente esperienza a Teramo, ha rimontato proprio un -10 all’Ascoli, vincendo sul campo un campionato che poi fu tolto agli abruzzesi per la combine contro il Savona. Adesso, dopo il -10 di inizio anno solare, è quasi a metà del percorso. Il terzo è il pubblico: il settore ospiti del “Granillo” è già sold-out e, per quanto possa valere il gemellaggio tra le due tifoserie, ognuna spingerà per la vittoria della propria squadra.
Un clima che non avrà nulla a che vedere con la Serie C, ma probabilmente nemmeno con la Serie B. Il campionato non si deciderà nello scontro diretto del “Granillo”, ma la sensazione è che alle 17:00 di domenica 26 gennaio ci saranno elementi sufficienti per eleggere la reale favorita. Tre punti in palio? Molto di più.