intimidazioni

La Puglia è la seconda regione in Italia per numero di intimidazioni ai danni degli amministratori locali con 71 casi denunciati nel 2019 e con l’incremento più alto dal 2018, con Foggia quarta provincia italiana con 21 casi denunciati. È il tema affrontato nella commissione consiliare di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia. I dati delle intimidazioni agli amministratori pubblici “purtroppo sono in linea con quelli che abbiamo ricevuto relativi ai primi sei mesi del 2020, con 24 atti intimidatori in Puglia nel primo trimestre e 17 nel secondo”, ha commentato la presidente della Commissione, Rosa Barone. Dai dati illustrati – a seguito del report pubblicato dell’associazione “Avviso Pubblico” – è emerso come l’87% minacce siano dirette, mentre il 13% siano indirette, ad esempio con il danneggiamento di strutture e servizi o con intimidazioni a collaboratori e parenti.

Al Centro-Sud le minacce prevalenti sono quelle verbali e le aggressioni, mentre al Nord sono più le minacce attraverso i social e lettere minatorie. Ci sono poi le intimidazioni non riconducibili a criminalità: il 34% sono reazioni, perlopiù verbali, contro atti amministrativi, il 18% sono invece dovute a richieste non esaudite come ad esempio quelle di posti di lavoro.

La Puglia è la quarta regione in Italia per Comuni sciolti per mafia, con sette amministrazioni. Dal 2015 al 2019 Lecce è la provincia che ha fatto registrare il maggior numero di atti intimidatori.

“Quando si è insediata questa Commissione in tanti erano scettici e la ritenevano inutile – ha concluso Barone -, ma si sono dovuti ricredere visti i risultati ottenuti, ad esempio il Testo Unico sulla legalità atteso da anni. Auspico che possa esserci anche nella prossima legislatura per continuare il lavoro fatto”.