“Non possiamo permetterci una 3 ondata“. È l’allarme di 10 comuni dell’area murgiana della città metropolitana di Bari attendono, in queste ore, una risposta da parte del presidente della Regione Michele Emiliano, su una eventuale istituzione di ‘zona arancione‘ per il loro territorio, assieme a quelli di Bat e Foggia, nel Nord della Puglia. I sindaci delle città di Gravina di Puglia, Altamura, Cassano delle Murge, Poggiorsini, Toritto, Grumo, Acquaviva, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle e Sannicandro di Bari, hanno inviato una nota al presidente Emiliano, a cui è seguita una riunione online con i vertici della sanità pugliese, per esprimere la loro preoccupazione e trovare una possibile soluzione per “arginare questa assenza di protezione che riguarda la nostra zona, che di colpo diventa gialla“, nonostante ci sia “un indice ancora elevato di contagio“, ha spiegato il sindaco di Gravina, Alessio Valente. “Bisogna intervenire con forza e determinazione“, perché “la risposta sanitaria è sempre la stessa, non riusciamo ad accorciare i tempi del tracciamento, abbiamo difficoltà a reperire le autoambulanze, nell’ospedale è stata sospesa anche l’attività di chirurgia in emergenza perché aspettano nuovi medici”, ha elencato Valente. Il primo cittadino ha aggiunto come anche sul fronte contagi “stavamo cominciando ad avere una tiepida diminuzione, ma se abbiamo un ‘liberi tutti’ stiamo punto e a capo“. Le stesse istanze arrivano anche dai sindaci della Bat. Il provvedimento di zona gialla “ci lascia interdetti, visto che le nostre aree sono ancora ad alto rischio”, il pericolo “non è superato e molto è rimesso al nostro senso di responsabilità” ma “non basta ovviamente”, ha scritto su facebook il sindaco di Andria Giovanna Bruno. “Non c’è una sola vita che può essere messa a rischio, non c’è da permettersi che il sistema sanitario collassi: Ci dicono che dovremmo aver raggiunto il picco dei contagi; ci dicono che nei prossimi giorni dovremmo iniziare a vedere riduzione più sensibile nella curva dei positivi. Ci dicono tanto e tanto altro. E noi sindaci dobbiamo barcamenarci tra DPCM, ordinanze ministeriali, direttive regionali, indicazioni prefettizie, valutazioni locali”. Diversa rispetto alle altre città la situazione di Trani “dal punto di vista dei contagi”. Il sindaco Amedeo Bottaro sui social ha scritto che “non ci sottrarremo dal condividere una scelta che dovrà essere uguale per tutti, ma a determinate condizioni”, cioè “che vi sia un sufficiente preavviso del provvedimento ordinatorio. I ristoratori (solo per citare una categoria), sapendo della collocazione della Puglia in zona gialla, hanno fatto rifornimenti importanti. Un immediato ritorno alla zona arancione creerebbe un danno nel danno che non possiamo permetterci di causare. Che il provvedimento sia motivato da un effettivo aumento dei contagi. Ristori certi per tutti coloro i quali lavorano nei territori destinatari del provvedimento. Un preciso e limitato arco temporale di questo eventuale ritorno alla zona arancione”, ha concluso. “Ho sentito gran parte dei sindaci e siamo tutti d’accordo di far ritornare la provincia di Foggia a zona arancione, purché siano previsti dei ristori ai titolari di attività commerciali come bar, ristoranti e pizzerie”, ha aggiunto Nicola Gatta, presidente della Provincia di Foggia. Secondo indiscrezioni emerse sulla riunione che Emiliano ha tenuto ieri, pare che il Governo abbia stanziato 20 milioni di euro per la Puglia e secondo Gatta “potrebbero essere utilizzati per aiutare le attività commerciali. Vanno bene maggiori restrizioni – sottolinea Gatta – ma dobbiamo aiutare i titolari di bar, ristoranti e pizzerie. Andare a mortificare un territorio con il sistema al collasso significa far chiudere queste attività”. Nella riunione Gatta ha apprezzato sì di “ritornare in zona arancione, ma fino al 18-19 dicembre“, ha detto.