È tutto ancora in bilico per l’agricoltura pugliese che si ritrova ancora nel vortice delle polemiche, soprattutto per i fondi del PSR, per cui si rischia di perdere il cofinanziamento europeo. Dopo l’audizione della IV Commissione – dedicata proprio all’agricoltura – sono emersi alcuni dati.
Secondo l’Autorità di gestione, sono 490 – su 680 – le concessioni rilasciate. I casi riguardanti le imprese inizialmente escluse e poi riammesse in graduatoria sono 42, per quanto riguarda sostenibilità finanziaria e titoli abilitativi, e 95 per quanto riguarda invece la cantierabilità. L’Avvocatura regionale ha ridefinito il numero dei ricorsi pendenti che sono 84 dopo la recente sentenza favorevole del Tar che ne ha rigettato uno confermando la correttezza dell’operato dei servizi regionali nell’espletamento dell’istruttoria.
“E’ assurdo che circa 137 aziende dopo essere state escluse, a mezzo pec definitiva, sono oggi riammesse in graduatoria e divenute potenzialmente beneficiarie di risorse ingenti”. Ha detto l’ex assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia, che proprio a causa di queste scelte si era dimesso dal suo ruolo. “A mio avviso l’adozione delle determine di luglio da parte della autorità di gestione, travalica i poteri dirigenziali e contrasta con i principi basilari di par condicio e terzietà della Pubblica Amministrazione – ha continuato Di Gioia -. Non trovo congruo riammettere aziende cui si era rilevato il non rispetto della regolarità contributiva e che non disponevano di permessi ed autorizzazioni”.
È stato proprio l’ex assessore a chiedere il punto della situazione: Gianluca Nardone – in rappresentanza del governatore Emiliano – ha comunicato che la Regione ha inviato nei giorni scorsi a Bruxelles una dettagliata relazione con un piano d’azione per indicare gli obiettivi bimestrali che consentiranno di valutare l’andamento della spesa, al fine di ottenere la richiesta di deroga e scongiurare il disimpegno dei fondi.
“A queste domande potrebbe rispondere Emiliano – aggiungono i consiglieri di Fratelli d’Italia a margine dell’audizione– ma, ancora una volta non solo scappa, ma manda al sacrificio dirigenti e funzionari costretti a dover rispondere e difendere anche decisioni politiche”. I consiglieri Cristian Casili (M5s) e Domenico Damascelli (FI) hanno sollecitato un rafforzamento del personale da impegnare nelle attività istruttorie e chiesto attenzione per le aziende che hanno fatto investimenti per i reimpianti nelle zone colpite da Xylella. Casili in particolare ha sollevato la questione riguardante gli studi di consulenza professionali esterni interpellati per la gestione delle istanze, chiedendo di verificare che non ci siano conflitti di interesse.