Maggiore chiarezza e massima trasparenza per il nuovo bando sugli assegni di cura grazie all’istituzione di una unità di valutazione multisciplinare, unica, regionale.
Ossia un ufficio che potrà vantare su di un gruppo di specialisti pronti ad esaminare, caso per caso i pazienti, stabilendo stessi criteri e modalità di attribuzione dei punteggi per l’accesso al beneficio. È l’impegno assunto dal direttore generale del Dipartimento delle Politiche per la Salute della Regione, Vito Montanaro che ha incontrato, a Bari, le famiglie dei disabili gravi che erano scese in piazza, davanti alla sede della Presidenza della Regione, per manifestare il loro malcontento.
Una nuova protesta, dopo quella del 18 giugno scorso, promossa dai rappresentanti del comitato “uniti per l’assegno di cura”, per denunciare le disparità di un avviso pubblico nato come inclusivo, ma che hanno definito al contrario come “discriminante”.
Sui 14mila richiedenti della misura solo 3mila sono stati i beneficiari dell’assegno di cura. Mentre altri 3mila, ritenuti sempre idonei, non sono risultati finanziabili, a causa delle ristrettezze economiche della Regione.
E a scendere in campo e a denunciare, in prima linea, le discriminazioni del bando, parlando di “punteggi/criteri assurdi” contenuti, è stato il consigliere regionale di Direzione Italia, Francesco Ventola.