Il Tribunale di Trani ha ammesso la Regione Puglia come responsabile civile nel processo incentrato sull’incidente ferroviario del 12 luglio del 2016 (quando a causa dello scontro tra i due convogli della Ferrotramviaria persero la vita 23 persone, mentre rimasero feriti altri 51 passeggeri). La decisione è stata annunciata dal collegio giudicante, nel corso dell’udienza celebrata nell’aula bunker del carcere di Trani.

A richiedere a gran voce il riconoscimento della Regione Puglia, quale responsabile civile, sono stati alcuni familiari delle vittime. Che oggi si sono dimostrati soddisfatti e fiduciosi per quello che hanno definito un primo passo verso la strada della verità.

“Abbiamo combattuto tanto- ha dichiarato Angela Cuzzi che nell’incidente ferroviario ha perso sua figlia- nell’udienza preliminare il Gup aveva respinto la richiesta in merito all’ammissibilità della Regione Puglia come responsabile civile. Ora tutto è stato ribaltato”.

Intanto nel corso della prossima udienza, fissata per il 6 giugno sempre nell’aula bunker del carcere di Trani, la Regione Puglia (che nel processo si è costituita anche parte civile) avrà modo di replicare. Nella stessa seduta saranno anche ascoltati i primi tre testimoni.

Nell’inchiesta sono diciotto complessivamente gli imputati coinvolti (17 persone fisiche e la società Ferrotramviaria), sui quali pendono le accuse, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.

E in attesa di conoscere i definitivi scenari, l’Astip (associazione strage treni in puglia) ha lasciato emergere, con un post pubblicato su Facebook, la soddisfazione per la decisione odierna.

Della stessa associazione fa parte anche la signora Angela Cuzzi, contattata telefonicamente: “Vogliamo solo giustizia- ha dichiarato- Tutte le mancanze e le omissioni della Regione Puglia devono venir fuori. Chi ha sbagliato, deve pagare”.