La Banca Popolare di Bari ha chiuso il 2018 con i conti in rosso per 372 milioni di euro. E’ quanto emerge dal bilancio dello scorso anno approvato dal consiglio d’amministrazione della più grande banca del Mezzogiorno. A mandare in rosso i conti della Popolare di Bari sono state le pesanti rettifiche su attività finanziarie e su crediti deteriorati con l’istituto di credito che vara misure per riportare, prima del piano di rilancio connesso alla trasformazione in spa, gli indici patrimoniali sopra i livello imposti dalla vigilanza. In pratica si prova a fare pulizia nel bilancio prima del rilancio e della trasformazione in società per azioni.
Trasformazione su cui però ci sono ancora molte incertezze. Di certo l’istituto chiederà i danni all’Unione europea per la vicenda Tercas per la quale è stato accertato che non ci furono aiuti di Stato. I 372 milioni di euro di passivo rappresentano una perdita pesante nei conti della Popolare di Bari, una delle più significative degli ultimi anni visto che nel 2015 il rosso ammontava a 297 milioni di euro e in quell’occasione ci fu la riduzione del 20 per cento del valore delle azioni).
Per rimediare alle perdite il cda della Popolare di Bari ha deciso di cedere tre portafogli: uno relativo a finanziamenti del settore energia, un altro di mutui residenziali e un terzo relativo alle piccole e medie imprese.
La banca si prepara anche a cedere partecipazioni di quote societarie: un cambiamento che aprirebbe lo scenario di aggregazioni anche se al momento le diverse opzioni sono ancora aperte.