Continua a tener banco la presunta combine tra Picerno e Bitonto del 5 maggio 2019. La Procura Federale, che nelle scorse settimane aveva avviato le indagini, ha disposto il rinvio a giudizio per la società neroverde e per i rappersentanti dei due club che sono finiti sotto i riflettori.
Si è ritenuto di non dover disporre lo stato di archiviazione del procedimento. È questo il verdetto della Procura Federale, che ha posto sotto la sua lente d’ingrandimento Chicco Patierno, Antonio Picci, Nicola e Vincenzo De Santis, Daniele Fiorentino e Giovanni Montrone. Con loro anche anche il dirigente bitontino Paolo D’Aucelli e il presidente Francesco Rossiello, ai quali si aggiunge anche il direttore generale del Picerno Enzo Mitro.
Il rischio più concreto sarebbe quello di veder svanire la prima, storica promozione in Serie C. Il Bitonto andrebbe incontro ad una responsabilità diretta che potrebbe causare la retrocessione d’ufficio dal professionismo, un’eventualità che potrebbe sollevare parecchie preoccupazioni nell’ambiente neroverde. Il posto della vincitrice del girone H di Serie D spetterebbe quindi al Foggia secondo in classifica, o eventualmente alla prima società interessata alla promozione d’ufficio in Serie C in ordine di classifica.
La partita di due stagioni fa, decisiva nella promozione del Picerno, finì 3-2 per i lucani. I calciatori del Bitonto avrebbero concordato una somma di 25mila euro, da dividere con gli altri membri della squadra, per indirizzare il risultato del match.