Il futuro della giustizia penale barese è di nuovo un grosso punto interrogativo. A tre mesi dall’inizio dell’emergenza, il percorso per l’individuazione di una sede che possa ospitare Tribunale e Procura fa un passo indietro dopo la conclusione dell’indagine di mercato che aveva individuato un immobile disponibile. Il Ministero della Giustizia ha infatti revocato l’aggiudicazione in favore del palazzo ex Inpdap in via Oberdan, nel quartiere Japigia di Bari. Immediata la reazione del sindaco, Antonio Decaro, “avevamo ragione- afferma il sindaco- quando chiedevamo una procedura d’urgenza con dichiarazione dello stato di emergenza, dal momento che a due settimane dalla chiusura di via Nazariantz siamo ancora senza una sede”.
L’indagine di mercato, dopo la dichiarazione di inagibilità per rischio crollo del Palagiustizia di via Nazariantz, viene avviata il 25 maggio. Da quel giorno la giustizia penale a Bari vive momenti difficili, con udienze nelle tende per circa un mese e la sospensione dei processi stabilita con un decreto legge (che scadrà il 30 settembre).
Finalmente il 9 luglio, con le settimane che passano, l’incertezza che cresce e la ricerca di soluzioni tampone in altri immobili sparsi nella provincia, il ministro Alfonso Bonafede annuncia, con un videomessaggio su Facebook, che la scelta ricade sul palazzo di via Oberdan. Avvocati e personale amministrativo subito evidenziano una serie di criticità relative a quell’immobile: ambientali, di viabilità e traffico oltre che di sicurezza. Oggi il Ministero comunica che i controlli amministrativi hanno avuto “esito negativo”. La ricerca, quindi, continua, mentre scorrono le lancette verso il termine ultimo fissato dall’ordinanza di sgombero totale di via Nazariantz (il 31 agosto) con riferimento al quale la Procura sta insistendo per ottenere una proroga. Una nuova perizia, infatti, rassicura su un rischio crollo attualmente attenuato, ma “anche guardando a quello che è successo a Genova – dice il sindaco – valuteremo con molta attenzione l’eventuale richiesta di proroga e condivideremo la decisione con i capi degli uffici e con il ministro”.
“Rimaniamo in attesa di avere delucidazioni sia sulle motivazione che sulle prospettive” commenta il presidente dell’Anm di Bari, Giuseppe Battista, mentre esultano i penalisti. “Registriamo con piacere l’inversione di rotta del Ministero, che ha finalmente recepito il giudizio di inadeguatezza di quell’immobile espresso dalla Camera penale sin da subito” dice il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli, auspicando che la scelta del nuovo immobile sia “quanto più rapida possibile, essendo ormai trascorso troppo tempo senza che sia ancora intervenuta la decisione definitiva”.