L’arrivo dei mezzi militari non lascia spazio all’immaginazione: l’emergenza sanitaria sta prendendo le sembianze di una guerra contro un nemico silenzioso e invisibile da combattere sui territori. La prima linea è quella degli ospedali, vicini al collasso in questa seconda ondata di pandemia da covid 19, tanto che ancora in queste ore il presidente nazionale e pugliese dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, ha chiesto che la nostra regione diventi zona rossa.
Il primo ospedale da campo in Puglia, allestito dai militari, trova sistemazione nel parcheggio dell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta. La notte scorsa la colonna dei mezzi militari è arrivata al nosocomio barlettano e da questa mattina, alla presenza anche dei vertici della Asl Bt, sono cominciate le operazioni logistiche per la realizzazione dell’ospedale. Ospiterà 40 posti letto di terapia intensiva e sub intensiva per alleggerire il carico non solo sul presidio ospedaliero barlettano e quelli della Bat, ma potrà essere punto di raccordo anche per altri territorio. In attesa che possa essere realizzato un secondo ospedale da campo nella Fiera del Levante di Bari, come annunciato nei giorni scorsi dal Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro.
La struttura dovrebbe essere pronta in pochi giorni: se la parte logistica è affidata ai militari dell’Esercito, quella più strettamente sanitaria sarà gestita dalla Asl Bt con la fornitura di tutti i dispositivi necessari. E gli interventi di rimodulazione dei presidi sanitari proseguono: in questi giorni la Asl Bt ha deciso lo spostamento del 118 dall’ospedale Dimiccoli alla sede del distretto di piazza Umberto, anche per consentire l’ampliamento degli spazi del pronto soccorso.
Decisione che ha sollevato qualche malumore tra i collaboratori del servizio al quale risponde la direzione della Asl: è una decisione dettata dall’urgenza del momento, con l’auspicio di tornare quanto prima agli assetti originari.