Operazione “Waterfront” della Polizia Municipale di Bari che, questa mattina, ha posto i sigilli a undici immobili usati come case “a luci rosse” tra il lungomare Di Cagno Abbrescia e su via Alfredo Giovine, nei pressi degli stabilimenti balneari Pane e pomodoro, Torre Quetta e “Il Trullo”.
Gli appartamenti sul litorale Sud del capoluogo erano di proprietà di italiani, ma venivano affittati fittiziamente a donne rumene e sudamericane, che li usavano per prostituirsi. I canoni di locazione versati pari a 150 euro, a quanto accertato dalla Sezione Giudiziaria, erano solo di facciata perché in realtà erano le prostitute a versare ai proprietari una parte dei guadagni quotidiani.
A queste faceva eccezione l’unità immobiliare di Cosimo Fallacara, concessa a titolo gratuito ad una donna italiana.
Le misure cautelari, richieste dalla Procura, sono state eseguite a carico di 13 persone. Per i reati di locazione di casa di prostituzione e sfruttamento del meretricio sono finiti in carcere i proprietari, la 62enne Maria Corallo e il marito 54enne Giuseppe Caffaro, domiciliari e obbligo di dimora, invece, per i gestori degli immobili, e per un senegalese e un italiano che a titolo oneroso garantivano protezione e assistenza alle donne che si prostituivano.
Le perquisizioni eseguite hanno consentito di sottoporre a sequestro 10 mila euro di denaro in contante e libretti di deposito con ingenti importi, nella disponibilità di proprietari e gestori. Sono stati anche acquisiti un video ed un file audio che documentano le illecite pretese subite da alcune vittime ed assunte alcune testimonianze nelle forme dell’incidente probatorio. Non è stata invece trovata una cittadina brasiliana, che avrebbe svolto il ruolo di intermediaria.