Sono i cugini viestani Giovanni e Claudio Iannoli, di 33 e 43 anni, i due arrestati da Carabinieri e dalla Squadra Mobile della Polizia di Bari e Foggia questa mattina per il tentato omicidio di Marco Raduano, il boss 36enne detto “faccia d’angelo”. Il raid armato avvenne il 21 marzo 2018 su precisa richiesta del boss Girolamo Perna, ammazzato, poi, il 26 aprile scorso.
L’operazione di oggi, denominata “Scacco al Re”, è il risultato di una lunga e articolata attività di indagine durata un anno, condotta dalle forze dell’ordine con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito del tentato omicidio del boss viestano Marco Raduano, avvenuto a Vieste in contrada Scialara. Quel 21 marzo 2018, arrivarono numerose chiamate intorno alle 20.00, al 112 per segnalare ai Carabinieri una persona a terra, ferita a colpi di pistola. Il boss venne trasportato all’Ospedale di San Giovanni Rotondo per le cure del caso: all’epoca Raduano era sorvegliato speciale e attualmente è nel carcere di Nuoro.
I due sodalizi criminali sono nati a seguito della spaccatura interna al gruppo che, fino a gennaio 2015, era capeggiato da Angelo Notarangelo, ucciso quello stesso mese. La contrapposizione tra gruppi ha dato origine ad una faida ancora in atto che sta insanguinando Vieste: dal 2015, infatti, ad oggi sono stati ben 9 gli omicidi, oltre a svariati tentati omicidi, tutti caratterizzati da “botta e risposta” tra i gruppi.
I cugini Iannoli, considerati elementi di spicco della consorteria di Perna, ora sono detenuti uno nel carcere di Terni, l’altro a Siracusa a seguito dell’operazione di Polizia “Agosto di fuoco”.