Erano iscritti sui social con foto e nickname ispirati a “quelli di Gomorra”, il modo per spacciare erano i messaggini su WhatsApp.
Partono di qui le 19 ordinanze di custodia cautelare della Guardia di Finanza che, dopo un anno e mezzo di indagini, questa notte ha sgominato una importante organizzazione in rete tra pregiudicati e incensurati insospettabili.
L’operazione è stata denominata “Holy Drug” dal soprannome “Satana” di Enzo Galasso, uno degli arrestati.
I componenti dell’organizzazione erano soliti approvigionarsi da Bari vecchia e operare lo spaccio alle prime ore del mattino, nel tardo pomeriggio o la notte approfittando delle private abitazioni per nascondere lo stupefacente. Le piazze in cui spacciavano erano i luoghi più ricchi delle città come largo Adua a Bari, piazza Vittorio Veneto a Triggiano e Parchitiello a Noicattaro, note per essere frequentate dalla “Bari bene”.
Sono stati colti nella flagranza di reato di spaccio 15 persone, tra cui due minorenni, uno per detenzione di armi, tre, invece, sono finiti in carcere: si tratta di Giorgio Larizzi, Sabino Millani e Alessandro Bellomo, detto “ú leng”.
Sono stati individuati anche 25 assuntori di età compresa tra i 16 e i 40 anni. Sono state sequestrate 2 kg di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, 4 pistole funzionanti provenienti dall’est Europa, comprese di munizionamento, oltre che 6500 euro di banconote in vario taglio.