Pene da espiare che vanno dai due anni e mezzo ai 16 anni di carcere.

È la notifica di esecuzione di condanna che gli agenti della Squadra Mobile di Bari hanno notificato a sette persone, dopo la decisione della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, divenuta irrevocabile dopo la pronuncia della Corte di Cassazione.

Si tratta di Francesco Cascella, Michele Catalano, Alessandro De Bernardis, attualmente collaboratore di giustizia, Gennaro Fiengo, Giuliano Frisari, Vito Giordano e Riccardo Lucchesi.

Questi sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di tentato omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, violazione della legge sulle armi ed estorsioni, con l’aggravante della mafiosità.

I sette sono considerati elementi del Clan Mercante, disarticolato nell’aprile del 2018 con l’inchiesta denominata “Doppio Gioco” e avviata dopo il tentato omicidio dell’allora 66enne Giuseppe Mercante, alias Pinuccio “ù drogat”, ferito in via Nicolai il 22 agosto 2012, che riuscì a salvarsi solo grazie all’inceppamento dell’arma del sicario.

Con l’esecuzione del provvedimento, è stato disposto il decreto di sospensione cumulo pene nei confronti di altre 12 persone coinvolte nella stessa attività d’indagine.

 

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