Una situazione che continua ad aggravarsi e che rende l’opera Don Uva di Bisceglie uno dei maggiori focolai del contagio da coronavirus nella BAT e non solo.
Nella serata di venerdì il sindaco Angelantonio Angarano ha comunicato il risultato dei tamponi effettuati sui 107 pazienti di una delle unità operative dell’istituto ortofrenico. Trenatre sono risultati positivi al covid-19 e se a questi aggiungiamo 4 degenti già risultati positivi nei giorni scorsi il dato globale sale a 37.
Questo dato integrato con quello dei 9 operatori santiari impegnati nella struttura che hanno contratto il virus porta a 46 il numero totale dei casi.
I risultati dei tamponi sui pazienti dell’istituto ortofrenico sono arrivati dopo che nei giorni scorsi il sindaco Angarano aveva richiesto con urgenza questi test al fine di contenere quanto più possibile la diffusione del contagio. Comunicando alla cittadinanza l’aumento del numero dei positivi nell’Opera Don Uva che porta a 56 il totale dei pazienti in città il sindaco ha anche evidenziato come i degenti fossero già isolati nei loro reparti con l’assistenza di specifiche task force di operatori, per evitare l’interscambio tra il personale e gli altri pazienti. I nuovi positivi – ha spiegato Angarano – saranno ora spostati nel plesso individuato sempre all’interno del Don Uva e dedicato al Covid-19, così da ricevere le cure in sicurezza.
A proposito di sicurezza il primo cittadino ha proposto alla ASL di mettere a disposizione le strutture alberghiere del territorio anche agli operatori sanitari dell’Opera Don Uva, per evitare che tornino in famiglia dopo il lavoro ed ha richiesto l’istallazione della tenda per il pre-triage e il controllo della temperatura corporea a tutti coloro che accedono alla ex Cdp.
Il dato emerso dall’istituto ortofrenico biscegliese si inserisce nel contesto di una giornata, quella del 10 aprile, che ha visto la BAT con i suoi nuovi 31 positivi come la provincia ad aver registrato il numero maggiore di contagi. Dal bollettino epidemiologico regionale è emerso anche il passaggio di Canosa di Puglia nella forbice che va dai 51 casi in su.