La nuova data da segnare in calendario è quella di giovedì 22 agosto.
L’appuntamento con il settimo consiglio comunale di questa pazza estate della politica coratina, è fissato più per rispettare la legge (dopo dieci giorni rispetto alla prima convocazione l’assemblea cittadina deve tornare in aula e, in questo caso, si fa riferimento alla seduta del 12 agosto scorso) che non con la convizione di aver trovare la soluzione alla crisi della maggioranza di centro destra. Nè arrivano segnali in questi giorni (nei quali si sta celebrando il patrono della città) di distensione tra il sindaco, Pasquale D’Introno e il partiti di Direzione Italia.
Sono arrivati allo scontro frontale che ha prodotto la situazione di stallo attuale: da più di due mesi il consiglio comunale di Corato non riesce ad eleggere il presidente dell’assemblea e conta su un’esecutivo incompleto. A ciò si aggiunga la mancata approvazione di alcuni riequilibri di bilancio entro il 31 luglio, con la conseguente diffida inviata dal Prefetto di Bari a rimediare in venti giorni, altrimenti ci sarà la nomina del commissario ad acta. E proprio questo tempo concesso dalla Prefettura potrebbe rappresentare l’ultimo spiraglio nel quale infilarsi per risolvere la crisi.
Le posizioni, però, sono cristalizzate: il sindaco anche nell’ultimo consiglio comunale ha ribadito che gli assessori sono di sua stretta nomina, Direzione Italia (che ha fatto mancare il numero legale lo scorso 12 agosto) rilancia chiedendo l’azzeramento della Giunta. Un braccio di ferro che preoccipa le forze politiche d’opposizione: il Partito democratico, chiede al sindaco di fare chiarezza sui reali motivi di questa crisi, mentre il movimento “Città Nuova” dell’ex sindaco, Massimo Mazzilli, è ancora più chiaro su quale possa essere la strada da percorrere e la indica ai partiti d’opposizione: firmino la sfiducia a questa amministrazione per far tornare al voto la città di Corato.