Per il direttore generale della Asl bat, Alessandro Delle Donne, la nuova organizzazione dipartimentale delberata il primo agosto scorso è una rivoluzione in termini organizzativi. Dello stesso avviso, però, non è il presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche della sesta provincia, Giuseppe Papagni.
Il nodo del contendere è proprio il Dipartimento delle professioni sanitarie, cancellato nel nuovo assetto aziendale ma reclamato a gran voce dal presidente degli infermieri della Bat. La nuova organizzazione dipartimentale, aveva spiegato il direttore generale Delle Donne presentando il provvedimento, tiene conto di tutte le indicazioni regionali in merito al numero delle strutture complesse e semplici prevede 59 strutture complesse di cui 38 ospedaliere e 21 territoriali, 87 strutture semplice e semplici a valenza dipartimentale, 59 coordinamenti e 12 posizioni organizzative che secondo la nuova normativa diventano incarichi di funzione. Il nuovo assetto prevede anche l’istituzione di tre nuovi dipartimenti: quello dei dei Servizi Tecnici, quello chirurgico traumatologico e il Dipartimento Neurosensoriale e Malattie dell’apparato respiratorio.
A questi Dipartimenti di nuova istituzione si aggiungono i Dipartimenti delle direzioni ospedaliere, dei distretti socio-sanitari, medico specialistico, cardiologico, oncologico, materno-infantile, immagini e diagnostica, area intensiva e delle emergenze, emo-trasfusionale, prevenzione, farmaceutico, riabilitativo, salute mentale, dipendenze patologiche e il Dipartimento direzionale. A mancare, appunto, è il dipartimento delle professioni sanitarie, che non appartegnono alla professione medica, con l’Opi Bat che chiede di rivedere quella delibera.