La partita non è ancora finta. L’esclusione dalla serie C decretata dal consiglio federale nei confronti di Cerignola e Bisceglie le cui domande di ripescaggio e riammissione sono state respinte per problemi alle rispettive strutture, è stata ormai assimilata dalle due società. Le società sono pronte però a far valere le proprie ragioni.
Sia il Cerignola che il Bisceglie formuleranno ricorso. Ricorso al collegio di garanzia del CONI. I legali di entrambe le società sono già al lavoro per presentare istanza al massimo organo olimpico nazionale entro la giornata di lunedì 16 luglio. Data di scadenza prevista per appellarsi contro la decisione della FIGC. Pur diverse dal punto di vista comunicativo, il Cerignola ha annunciato la volontà di rivalersi con un comunicato del presidente Grieco. Mentre il Bisceglie ha preferito la strada del silenzio, le strategie dei due club procedono lungo la stessa direzione.
La volontà di neroazzurrostellati e gialloblù di tentare la strada del ricorso è dettata dalla sensazione di ingiustizia. Sensazione espressa da entrambe nei confronti della decisione assunta dal consiglio federale.
L’esclusione dal professionismo per il Bisceglie sarebber arrivata per una piccolissima imprecisione nella lunghezza dei pali dell’illuminazione mentre per il Cerignola oltre che agli impianti elettrici ci sarebbero problemi relativi al terreno di gioco: cavilli che fino a questo momento le due società hanno pagato caro, cavilli sui quali sarà possibile appellarsi. La sensazione è che la partita sia tutt’altro che chiusa.