Le mamme dei 1400 utenti della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Asl di Bari hanno ringraziato gli oltre 100 operatori per esser stati accanto a loro durante il lockdown.
A distanza, ma insieme. Un mondo complesso fatto di bimbi dai 2 ai 18 anni affetti da disabilità intellettive, autismo, deficit di attenzione, iperattività, disturbi dell’apprendimento, del linguaggio e comportamento, che rischiava bruscamente di essere interrotto ad inizio marzo per l’inizio della pandemia. Invece gli operatori non si sono arresi e hanno continuato a lavorare grazie all’uso delle videoconferenze su Skype e Whatsapp, reinventando le loro attività.
“In tre mesi – spiega il direttore della Neuropsichiatria, Vito Lozito – si è riusciti ad assicurare migliaia di prestazione in remoto tra visite, consulenze, terapie e colloqui. Un lavoro intenso che ha impegnato tutte le nostre aree”.
Bambini, famiglie e terapisti, al momento, stanno ricominciando a vedersi in ambulatorio, grazie alla graduale ripresa delle attività, sebbene con la massima cautela e le dovute precauzioni: pre-triage, prenotazione obbligatorie, distanziamento e impiego dei dispositivi di protezione individuale. Usando, dopo gli spazi virtuali, anche tutti quelli fisici possibili nei sedici Centri territoriali e anche all’aperto e col sottofondo musicale della videofiaba “Superkids – La Corona”, un inno alla vita e alla creatività nato dalle parole e dai disegni dei piccoli pazienti: anche questo un frutto, positivo e inatteso, della riabilitazione a distanza al tempo della pandemia.